Ricette terapeutiche, non solo perché con i loro sapori rallegrano il corpo e lo spirito, ma soprattutto perché sono preparate e consumate in compagnia all’interno di laboratori di autonomia domestica e abitativa rivolti a persone con disabilità.
Gli spaghetti alle cozze in primo piano sono stati cucinati dalla nostra socia Arnela al corso di cucina “Acquolina in bocca” a cura dalla Cooperativa “Il Millepiedi Onlus” di Morosolo di Casciago in provincia di Varese.
L’iniziativa rientra nelle attività ricreative sostenute lo scorso anno da A.I.S.EA a livello nazionale a favore delle proprie famiglie nell’ambito del progetto “Arte Terapia e Pet Therapy”. Diversi soci hanno partecipato a percorsi formativi proposti da enti certificati sul territorio di appartenenza, dalla terapia con gli animali (cane e cavallo) al corso di ceramica, alle lezioni di musica fino al laboratorio di cucina, seguito con soddisfazione, oltre che da Arnela in Lombardia, anche da Sellj in Veneto con la Cooperativa l’Impronta di Chioggia.
“Il gruppo del corso base di cucina è formato da un educatore professionale e cinque partecipanti – spiega Carlo Fiori, coordinatore del progetto ‘Mille e una notte. Casa didattica per le autonomie e l’avvicinamento alla residenzialità’ della Cooperativa “Il Millepiedi Onlus”- L’attività mira a potenziare le competenze che si mettono in campo nella preparazione completa di un pasto: decidere insieme quale ricetta preparare, scrivere l’elenco degli ingredienti necessari, fare la spesa in un supermercato (tenendo conto delle regole del contesto, delle quantità richieste, della qualità degli ingredienti e del budget a disposizione), rispettare le modalità di conservazione degli ingredienti acquistati e le norme d’igiene della cucina, cucinare in gruppo col supporto di una figura educativa a cui poter fare riferimento (imparando le diverse fasi della preparazione di una ricetta), collaborare coi compagni per contribuire insieme alla buona riuscita dell’attività, apparecchiare la tavola, servire le pietanze cucinate, ripulire adeguatamente l’ambiente dopo aver cucinato e mangiato”
“Ho fatto il corso di cucina da settembre 2018 a gennaio 2019 con le mie compagne Anna, Costanza, Vanessa e Giorgia, tutti i mercoledì dalle ore 17 alle 21. Era presente l’educatrice Annalisa. – racconta Arnela nel resoconto inviatoci – Il menù lo decidevamo in gruppo la settimana prima e il giorno stesso si andava a fare la spesa. Annalisa controllava se c’era il necessario o quello che mancava e preparava la lista. Arrivate al supermercato, Annalisa leggeva la lista e proponeva a tutti di prendere qualcosa. Si andava alla cassa e poi si tornava a Morosolo a cucinare; toglievamo la spesa dai sacchetti dividevamo il tutto tra frigo e dispensa. Ci lavavamo le mani, poi si iniziava; di solito leggevamo la ricetta sul libro o guardavamo il video della preparazione. Ci si dividevano i compiti, si apparecchiava a turno e si mangiava tutti insieme. Dopo cena si sparecchiava e si puliva il piano di lavoro. Dopo aver spazzato il pavimento, si mettevano in lavastoviglie i piatti e quello che restava si lavava a mano. Mi dispiace di aver finito e sarebbe bello continuare, ma devo aspettare settembre.”
Vita in comune dunque ma anche autonomia abitativa sono gli aspetti più apprezzati dai partecipanti, come emerge in altre due testimonianze:
“Durante l’attività abbiamo modo di sperimentare molte operazioni che non sempre possiamo fare a casa nostra: tagliare le verdure, usare gli elettrodomestici, mettere le pentole sui fornelli”.
“Ognuno di noi può imparare l’abc della cucina, ma anche ci serve per essere più sicuri in noi: siamo contenti di realizzare cibi buoni (che possiamo rifare anche a casa) e in alcune occasioni dell’anno invitiamo i nostri familiari ad assaggiare le nostre specialità”.