Gli educatori di “Autonomia in Vacanza 2018” raccontano l’esperienza con i ragazzi

“Audaci e determinati” è il ritratto che emerge dei nostri ragazzi nella relazione degli educatori al progetto “Autonomia in vacanza” di A.I.S.EA onlus. Per sette giorni, dal 16 al 23 giugno 2018, Andrea, Alessio, Michele, Samuele e Tiziano hanno condiviso con i loro accompagnatori l’emozione di una vacanza in un villaggio sul lido di Ravenna, ciascuno con le proprie difficoltà e personalità differenti ma tutti accomunati da un forte desiderio di stare bene e divertirsi in amicizia.

“I ragazzi si sono dimostrati audaci e, quasi tutti, esprimono una fortissima propensione all'autonomia nonché un enorme desiderio di normalità che può e deve trovare risposte concrete - scrivono nella relazione gli educatori Daniele, Sergio, Emilio e Chiara - I genitori all'inizio della vacanza ci hanno informato e consigliato sui limiti fisici dei loro figli e su come gestire le crisi, sinceramente preoccupati sulle possibili difficoltà che avremmo incontrato. Le crisi però sono state superate senza ostacoli soprattutto grazie alla determinazione dei ragazzi che si sono lasciati aiutare e guidare senza resistenze dal team di operatori e volontari.”

Questo spirito ha consentito di superare di volta in volta i problemi della malattia e le questioni inerenti la vita di relazione: “La nostra esperienza con A.I.S.EA può considerarsi sicuramente positiva - raccontano in coro gli educatori - La collaborazione con i volontari era già in larga parte collaudata e questo ha agevolato la creazione del gruppo. Nessuno di noi aveva mai affrontato situazioni assistenziali analoghe. La diversità d’incidenza delle crisi e il differente decorso delle crisi stesse su ogni ragazzo ha, in un primo momento, compromesso le modalità di intervento che in seguito sono state calibrate a seconda dei casi e, comunque, sempre discusse e decise assieme ai ragazzi. La loro forte voglia di vivere ha permesso a noi operatori di insistere perché la malattia non limitasse troppo le attività.”

Il “diario di bordo” compilato dai giovani e dagli educatori si è rivelato un valido strumento per rielaborare la vacanza poiché racchiude emozioni, esperienze e riflessioni di ciascuno. A emergere tra le righe sono l’entusiasmo di sperimentare, il desiderio di imparare un’attività in autonomia, la gioia di condividere, la voglia di andare oltre ai momenti di difficoltà. Non sono mancate incomprensioni tra i ragazzi, rielaborate e discusse insieme agli operatori per favorire un percorso di crescita personale, un lavoro che avrebbe richiesto un soggiorno più lungo per essere più efficace: “Una settimana di vacanza non può certo essere sufficiente per conoscere a fondo i ragazzi e formare un gruppo che, per altro, presentava dinamiche gruppali disfunzionali pregresse e che, nel limite del possibile e del tempo concesso, andavano destrutturate e ricostituite. - spiegano gli educatori - Un soggiorno più lungo avrebbe permesso una maggiore conoscenza dei ragazzi e quindi un miglior intervento anche sul piano sociale e relazionale.”

Dagli educatori arriva il suggerimento di replicare durante l’anno occasioni di formazione per rendere più responsabili e autonomi i giovani: “Questi ‘giovani uomini’ avrebbero bisogno di percorsi formativi continuativi personalizzati che si dipanino durante l'intero anno e che comprendano attività volte al potenziamento delle loro competenze sociali e relazionali da una parte e a quelle pratiche dall'altra in modo che la loro voglia di autonomia possa essere soddisfatta”.

Daniele, Sergio, Emilio e Chiara concordano nel suggerire per le future vacanze di allargare gli orizzonti anche dal punto di vista delle location, prendendo in considerazione non solo il villaggio ma anche la sistemazione in un appartamento nei pressi di una località balneare, ad esempio, che permetta a ciascun ragazzo di imparare a gestire le proprie esigenze in modo più efficace e consenta un'interazione sociale più libera possibile.

Visualizza l'estratto del Diario di Bordo di "Autonomia in vacanza 2018"