CHE ANSIA! QUANDO LA PAURA È PROTETTIVA E QUANDO DANNEGGIA

Più i problemi sono vicini e improvvisi, maggiore è la preoccupazione che generano.

La repentina comparsa del “Coronavirus” nei luoghi del nostro vivere quotidiano ha generato timori e incertezze, spesso sommate all’angoscia per la salute già precaria delle persone a noi care. Nell’appellarci al senso di responsabilità dei cittadini verso se stessi e verso le fasce più deboli della popolazione, ci stringiamo a chi soffre per aver contratto l’infezione e a quanti, con dedizione e senza risparmiarsi, cercano di contrastare e contenere il contagio.

In questo momento così delicato ci viene offerta una riflessione su cosa sia l’ansia e come gestire questo stato d’animo in situazioni di emergenza per non esserne sopraffatti. Rosa Clemente, psicologa e psicoterapeuta, che segue uno dei nostri bambini affetti da emiplegia alternante, ci descrive l’origine dell’ansia, la sua evoluzione nel panico e la possibilità di contenere la paura grazie all’autocontrollo.

Due tipi di ansia

Dare il nome alle cose e alle situazioni è fondamentale.  Esistono due tipi di ansie: l’ansia appropriata (preoccupazione) e l’ansia inappropriata (panico) che può anche distruggerti. L’ansia appropriata è la prudenza, ti dà il controllo dei sentimenti e aiuta a gestire le situazioni pericolose o difficili in modo efficiente. All’esame della realtà, il Coronavirus è uno stato di fatto e non ne conosciamo le evoluzioni. L’ansia inappropriata è il panico, ti fa perdere il controllo, di conseguenza reagisci malamente di fronte ai rischi e ai problemi che incontri. Il chiudersi totalmente rispetto agli altri, arrabbiarsi contro le Istituzione è un processo che va al li là del realistico che la scienza ci sta narrando.

L’origine delle paure

L’origine delle paure realistiche o ragionevoli è la stessa delle paure irragionevoli: ossia pensare che, se agisci in un certo modo, potrebbe accadere qualcosa di negativo, addirittura distruttivo. Se questo tipo di negatività ha buone probabilità di verificarsi, il potere della mente può dirigerti verso il peggio.

Il panico

L’ansia ti induce a vedere le cose o bianche o nere, senza alcun grigio nel mezzo. La sua funzione di proteggere i desideri può travalicare la semplice preoccupazione dei pericoli e creare un’agitazione esponenziale che genera panico. Il panico interferisce sulle azioni, e fa avverare gran parte di quel “disastro” che ti stai prefigurando. Il pensiero di contrarre il virus, diventa talmente disorganizzato (abbiamo paura e andiamo a svaligiare i supermercati) e inetto (affollare gli ambulatori) da farlo effettivamente avverare. Questo accade in quanto la protezione che dovrebbe fornire l’ansia diventa iper-protettiva, e quindi ti danneggia.

La scelta 

Per fortuna, siamo noi stessi a creare gran parte delle nostre ansie, per questo abbiamo anche il potere di eliminarle o ridurle. In che modo? Facendo delle scelte. Ciascuno può diventare ‘agente’ delle proprie azioni, senza farsi dominare dalle informazioni, creando la così detta coloritura grigia. Cioè significa scoprire cosa è ‘giusto’ e cosa è ‘sbagliato’ per se stesso, ovvero che cosa esaudirà i propri obiettivi e cosa li bloccherà. Se si sceglie, raramente si ha la certezza di non entrare nel panico, ma gli errori che si possono verificare aiuteranno a effettuare dei cambiamenti appropriati.

Diventare ‘agenti’ di se stessi significa avere la consapevolezza del proprio Sé: avere il controllo su ciò che si decide di credere o di non credere, quindi sui sentimenti che si provano, senza essere sopraffatti dall’iper ansia. Sta a noi tutti impegnarsi per raggiungere l’auto accettazione incondizionata dei propri pensieri.