Durante il Meeting Nazionale delle Famiglie A.I.S.EA 2023 la dott.ssa Livia Pisciotta (Ospedale “L. Sacco”, Milano) ha presentato una panoramica aggiornata degli studi clinici a cura dell’IAHCRC Consortium, alcuni dei quali sono in fase di conclusione.
OBSERV-AHC – Database sull’emiplegia alternante
Sta prendendo forma il database sull’emiplegia alternante nato dal progetto OBSERV-AHC coordinato dal prof. Mohamad A. Mikati (Duke University, USA) con la partecipazione di trenta centri del Consorzio Internazionale IAHCRC. Obiettivo dello studio è creare una piattaforma elettronica come database in cui i dati dei pazienti vengono raccolti in forma anonima e possono essere consultati da tutti i ricercatori del Consorzio. Attraverso questo strumento si ritiene possibile studiare l’evolvere della malattia nel tempo in base alla sintomatologia clinica.
Obiettivi intermedi della ricerca sono determinare quali variabili possono influenzare lo stato di salute del paziente nel medio e lungo termine, analizzando sia l’uso di alcune terapie consolidate come la flunarizina sia l’utilità di nuovi approcci terapeutici come la dieta chetogenica, la stimolazione vagale, i derivati dell’ATP e della cannabis per un loro possibile impiego in futuri studi controllati.
Nel 2021 è stata conclusa la fase di reclutamento dei pazienti, sottoposti ad una visita iniziale (baseline) e ad una successiva visita di controllo (follow up) nel 2022 per osservare l’evoluzione longitudinale delle manifestazioni parossistiche e non e i cambiamenti nell’arco del tempo in relazione all’età. I dati di 117 pazienti (di cui 12 italiani) sono stati quindi inseriti nella piattaforma.
All’interno del progetto OBSERV-AHC è stato sviluppato un sotto studio denominato “Cohen’s Kappa and Event Calendar” a cura di un gruppo di ricerca francese coordinato dal prof. M. Mikati. I genitori di circa quaranta pazienti hanno compilato un’agenda elettronica degli episodi parossistici dei loro figli (incluse le epilettiche) ed hanno risposto alle domande di un questionario che intendeva verificare il punto di vista delle famiglie sull’utilità del diario per monitorare le crisi. I dati raccolti sono in fase di analisi.
Due poster sullo studio OBSERV-AHC sono stati presentati al 10° simposio ATP1A3 in Disease di Edimburgo mentre un articolo è al vaglio della rivista scientifica “European Journal of Paediatric Neurology”.
EEG STUDY OF SLEEP IN AHC – Ruolo del sonno nell’emiplegia alternante
È in fase di analisi dei dati lo studio elettroencefalografico (EEG) del sonno nell’emiplegia alternante condotto da un gruppo di ricerca londinese guidato dalla dott.ssa Simona Balestrini (University College, Londra).
Si tratta di un’indagine multicentrica, internazionale e osservazionale su un campione di pazienti sottoposto a polisonnografia (PSG) con registrazione video EEG di 24 ore in cui è inclusa una notte di sonno (valutando anche l’ora prima e quella dopo il sonno stesso). Ove disponibili, sono stati analizzati anche EEG seriali di durata più breve.
La ricerca mira a comprendere quale influenza abbia il sonno nell’emiplegia alternante, considerato che per molti pazienti è risolutivo delle crisi o ne diminuisce l’intensità e che alcuni soggetti presentano disturbi del sonno. Capire come il sonno può modificare in senso positivo o negativo la storia del paziente e quale ruolo abbia nel deterioramento cognitivo e nelle complicanze cardiologiche è importante per individuare possibili strategie di trattamento.
Obiettivi della ricerca sono: caratterizzare il fenotipo del paziente; analizzare le crisi emiplegiche e come vengono trattate; studiare la frequenza degli episodi durante l’elettroencefalogramma; capire se sono presenti disturbi del sonno correlati alla mutazione; raccogliere i dati clinici e di laboratorio.
A completare lo studio è un questionario sul sonno diviso in due parti. La prima, specifica per l’emiplegia alternante, pone domande sulle caratteristiche degli episodi plegici, distonici e altri, sulla tipologia del sonno, sul tempo di addormentamento, sul numero dei risvegli, sui motivi e i tempi dei risvegli. Viene chiesto se il risveglio è correlato a crisi plegiche o altre manifestazioni parossistiche e se vengono assunti farmaci per dormire. La seconda parte include un questionario fornito dall’Università di Pittsburg, tradotto in italiano, che riguarda la qualità del sonno in generale. Il questionario chiede di fare riferimento al tipo di sonno, alla qualità del medesimo, alle abitudini della persona nell’ultimo mese rispetto alla compilazione.
Attualmente i ricercatori stanno analizzando i dati conclusivi rilevati ai fini di una pubblicazione e di un report da discutere con altri colleghi nei congressi internazionali.
Per quanto riguarda la relazione tra sonno ed emiplegia alternante si legga anche l’articolo sul nostro blog: “Sonno ed emiplegia alternante: pubblicato un nuovo studio elettroclinico”
STUDI CARDIOLOGICI – Importanza dei controlli cardiologici nell’emiplegia alternante
Due precedenti studi cardiologici già pubblicati hanno rilevato che disturbi nella conduzione cardiaca sono presenti in circa il 50% dei pazienti con emiplegia alternante. Sono inclusi diversi tipi di alterazioni tra cui: anomalie della ripolarizzazione, ritardo di conduzione intraventricolare, tratti QTc più corti rispetto a quelli del gruppo di controllo, anomalie nell’elettrocardiogramma più comuni in pazienti con età uguale o maggiore di 16 anni. Queste anomalie hanno maggiore prevalenza in tutte le sindromi con mutazione ATP1A3 e determinano un rischio di irregolarità del ritmo cardiaco.
Si è concluso di recente anche un terzo studio cardiologico denominato QTc-AHC, coordinato dal Dr. Andrew Landstrom (Duke University, USA) i cui risultati sono stati sottoposti a una rivista scientifica.
La ricerca valuta le possibili modifiche dell’elettrocardiogramma dei soggetti con emiplegia alternante nell’età evolutiva. È stato analizzato un campione di 148 pazienti (di cui 20 italiani) provenienti da 12 paesi. Sono stati raccolti diversi dati: demografici, sugli eventi non parossistici, sulla storia clinica e famigliare dei pazienti, informazioni genetiche, notizie sui trattamenti farmacologici, ecc… Il risultato ha confermato che circa il 70% dei pazienti con mutazione ATP1A3 D801N presenta un QTc più corto rispetto ad altre mutazioni, che si può associare ad aritmie ventricolari e rischio di arresto cardiaco. Tutti gli studi evidenziano l’importanza per chi soffre di emiplegia alternante di eseguire controlli cardiologici periodici.
Nell’arco dell’incontro, in risposta ad una richiesta di approfondimento, la dott.ssa Pisciotta ha precisato che le sindromi correlate all’ATP1A3 sono considerate canalopatie, in quanto riguardano la pompa sodio-potassio che funge da canale di scambio tra ioni. La proteina modulata da ATP1A3 è espressa non solo nelle cellule cerebrali ma anche in quelle cardiache, motivo per cui è altamente probabile che in queste patologie siano presenti alterazioni non solo neurologiche ma anche cardiologiche.
Sugli studi cardiologici si legga anche l’articolo sul blog di A.I.S.EA “L’importanza dei controlli cardiaci per chi è affetto da Emiplegia Alternante”
VARIA-ATP1A3 – Studio delle mutazioni più rare di ATP1A3
Questo progetto, coordinato dalla dott.ssa Eikaterini Vezyroglou (University College, Londra), mira a studiare i pazienti che presentano le mutazioni ATP1A3 più rare per approfondire i diversi aspetti della patologia in questi casi e comprenderne meglio il decorso clinico e la prognosi. La raccolta dati da parte dei centri coinvolti è terminata ad aprile 2023 e devono essere valutati i risultati.
KETO-AHC – Dieta chetogenica ed emiplegia alternante
Lo studio guidato dalla dott.ssa Carmen Fons (San Juan de Deu Hospital, Barcelona) si propone di compiere indagini sull’impiego della dieta chetogenica nell’emiplegia alternante, analizzando sia pazienti che hanno già provato la dieta sia pazienti che vorrebbero intraprendere questo trattamento per testarne l’utilità.
CBD –AHC – PILOT PHASE – Cannabis terapeutica ed emiplegia alternante
Ancora in fase iniziale lo studio proposto dal prof. M. A. Mikati sull’utilizzo possibile del cannabidiolo (CBD) nell’emiplegia alternante, che potrebbe evolvere in un trial clinico se i risultati di questo studio pilota si rivelassero interessanti, previo reperimento dei fondi necessari.